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Interrogarsi sull'attualità del manierismo non è impresa facile. Ci vuole solidità intellettuale, impegno concreto e una buona dose di disinvoltura dialettica. L'autrice, smontando ogni malinteso e superando ogni suscettibilità, ricostruisce con orgoglio e complicità il filo di un discorso che, benché appartenga a tutti, nessuno ha il coraggio di far proprio. La missione è nobile e doverosa: emancipare il manierismo da categoria della Storia per farlo assurgere a una dimensione trascendente affrancata da ogni convenzione, cioè da ogni quadro cronologico, contesto culturale o impianto figurativo. Lina Malfona intraprende questa azione senza acrobazie, con discrezione e, soprattutto, con lo smaliziato disincanto di chi discerne bene lo scarto tra metafora e citazione, dunque tra la critica operativa dell'architetto e la nostalgia esclusiva dell'antiquario. Prefazione di Paolo Portoghesi.