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Chi era veramente Salvatore Antonio Gaetano, detto Pino? Quali erano i suoi sogni e quali sono stati i suoi maestri? Cosa ha avuto a che fare con Ettore Petrolini, Piero Ciampi, Eugene lonesco, Enzo Jannacci, Vladimir Majakovskij, Matteo Salvatore? Che rapporti aveva con i cantautori degli anni Settanta? E con la politica? Perché è stato dimenticato per lungo tempo dopo la sua morte prematura, per tornare prepotentemente alla ribalta 25 anni dopo, tra discutibili fiction, maree di libri e fin troppe antologie con inediti? E infine, che eredità ha lasciato alle nuove generazioni di songwriter e cantanti pop e chi si merita davvero l'abusata etichetta di "nuovo Rino Gaetano"? Nato a Crotone e vissuto a Roma, figlio di emigranti e "mascotte" del Folkstudio, amico di Venditti e De Gregori ma anche del Barone di Montesacro e dei contadini calabresi, Gaetano è scomparso nel 1981, a soli 30 anni, in un incidente stradale del tutto simile a quello di uno dei suoi idoli, Fred Buscaglione. Freddie del Curatolo, musicologo e a sua volta cantautore, rivive la storia, il mondo e le suggestioni del "fratello figlio unico" della canzone italiana: un genio dotato di una sensibilità fuori dal comune, di ironia e capacità di sviscerare i malcostumi italiani e mettere alla berlina la classe politica, la mondanità, i media e l'alta finanza senza smettere di far sorridere e allo stesso tempo riflettere e senza mai celare l'amore per il suo Paese e per il Sud. Un artista genuino e inquieto che mal digeriva le regole del music business e che oggi forse nessuno avrebbe il coraggio di produrre.