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Cinquant'anni fa Domenico Modugno incantava la platea di Sanremo con la canzone che sarebbe diventata il miglior passaporto italiano nel mondo. Era il 30 gennaio 1958 e l'artista, originario di Poliguano a Mare, nato il 9 gennaio 1928 in provincia di Bari, figlio di una guardia municipale, spalancava le braccia per spiccare quel volo ad ali spiegate che l'avrebbe catapultato nello stardom internazionale. Corrado Minervini parte da questo evento-simbolo per ripercorrere le tappe più significative del mito-Modugno e ricomporre davanti ai nostri occhi il "ritratto in movimento" di un interprete unico, ancor oggi amatissimo: Carmen Consoli si definisce "figlia sua", secondo Gianni Morandi cambiò "l'assetto della musica italiana", mentre lo stesso Fabrizio De Andrè ammetteva candidamente di copiare da lui. Corrado Minervini analizza venti canzoni must aiutandoci a riscoprire da una prospettiva completamente nuova la vita e la carriera musicale dell'artista pugliese: le origini in un piccolo borgo di case bianche a picco sul mare ma anche la vittoria di due Grammy Award, il debito verso i parolieri (soprattutto Franco Migliacci), l'esperienza come attore sotto la regia di Giorgio Strehler, senza dimenticare il rapporto di emulazione con Frank Sinatra e l'agrodolce scomparsa nella villa di Pantelleria.