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Perché ancora dibattere «intorno alla negazione»? Semplicemente perché, lungi dall'esaurirsi, questo terreno di indagine si fa sempre più ricco e complesso, proprio quando sembra di conoscerlo meglio e di dominarlo. Una giornata di studi (di cui questo volume presenta gli Atti) ha riunito il 26 febbraio del 2009, all'Università di Roma Tor Vergata, oltre una decina di esperti internazionali e nazionali, animati dal desiderio di apportare un contributo nuovo, uno sguardo particolare alla negazione in lingue diverse: in latino, in greco antico, in occitano antico, in spagnolo, nell'italiano standard e nei dialetti italiani. Nessun aspetto della negazione è stato trascurato: la morfologia, il lessico, la sintassi, la semantica, la pragmatica, l'approccio cognitivo. L'evoluzione diacronica e l'analisi sincronica sono state ugualmente sviluppate. Uno dei temi più dibattuti e ricorrenti nei diversi articoli concerne poi l'uso dei termini a polarità negativa, dei quantificatori minimali e dei loro effetti in contesti negativi. In questo modo i diversi contributi formano un'analisi poliedrica, polimorfa e poliglotta, frutto di approcci tanto diversi quanto spesso inaspettatamente vicini tra loro, stimolando nuove riflessioni e rappresentando un piccolo passo in più verso la conoscenza di un fenomeno linguistico e cognitivo eminentemente umano quale è la negazione.