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1944. Una notte di maggio Pietro Martini, partigiano e professore di lettere nella scuola di Manciano, per sfuggire ai tedeschi che stanno rastrellando la zona, si rifugia all'interno di un antico rudere. Lì, rinviene una pergamena risalente a ottocento anni prima e nella quale un frate racconta la sua infelice sorte: accusato di eresia, fu condannato, nonostante la sua innocenza, a essere murato vivo nel sotterraneo di un'abbazia medievale. Il religioso chiede a chiunque trovi il suo scritto di scoprire la verità circa le cause della sua triste fine. Dalla biblioteca del paese di Manciano alle cripte delle chiese di Sovana e Pitigliano, fino alla Rocca Stachilagi, Pietro percorrerà un cammino indietro nel tempo che gli rivelerà una storia terribile, sepolta dai secoli e dalle selvagge macchie maremmane.