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L'opera va intesa come un tentativo di conquistare i segreti della natura umanizzando gli elementi, senza perdere la fede nella trascendenza divina. Gesù viene subito ricordato nell'introduzione dell'anonimo, che si firma N.N. riprendendo la locuzione latina "Nescio Nomen; anzi è detto "mio", quasi che il Salvatore abbia fornito una speciale assistenza per scoprire i manoscritti necessari e per portare a buon fine gli esperimenti. Di certo si può scrivere in margine a queste pagine che l'anonimo estensore conosce non pochi argomenti della letteratura alchemica, da Ruggero Bacone a Basilio Valentino, ma l'autore di riferimento resta Paracelso, citato ben sedici volte nelle pagine del "Berglied" e sempre per le sue opere dedicate all'alchimia.