Tab Article
Il principio ispiratore delle sentenze latine, riconosciuto ed enucleato già da Aristotele, si può collegare con tutti i segni che la lingua latina ha lasciato nella memoria di molti popoli. Questi segni che ancor oggi la ravvivano si scontrano, tuttavia, con diversi detrattori che criticano l'uso e i valori del latino nel XXI secolo: sono critici che, comunque, ammettono con sorpresa l'insolita frequenza con la quale molte espressioni latine ricorrano ormai nel linguaggio di tutti i giorni. L'Europa ha parlato latino senza interruzione fino al Novecento attraverso molte istituzioni, sia di carattere religioso, sia di carattere culturale e scientifico. E questo perché è sempre potente il fascino di una sapienza antica che ha permeato il pensiero virile di Roma e della Grecia dei secoli trascorsi, imponendosi facilmente su tutti i popoli liberi e forti che si sono abbeverati alle splendide fonti della cultura classica. Qualcuno ha giustamente affermato che il latino è "il segno dell'Europa", e la conferma la possiamo trovare nell'immane numero di latinismi che hanno germinato nelle lingue moderne, e che affiorano nelle nostre comunicazioni, senza ormai che ce ne rendiamo più conto. Ecco perché siamo obbligati a fare sempre i conti con questa splendida lingua che, senza saperlo, ci aiuta a crescere nel favoloso mondo della classicità, insieme ad autori come Cicerone, Virgilio, Catullo, Seneca e molti altri che, con le loro sentenze, mantengono vivo quel patrimonio irrinunciabile...