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"L'arte e la letteratura possono turbare i poteri costituiti da punti di vista contrapposti; come ribollire del caotico, dell'istintivo, dell'inconscio e come volontà di forma, di articolazione, di andare oltre l'attualità come negazione di ciò che è stabilito e come aspirazione ad un'esistenza più libera e pura. Se i reggitori del mondo ci richiedono di riconciliarci con l'esistente, - poiché non è un movimento che funziona automaticamente, l'arte e la letteratura possono rappresentare l'inconciliabile, l'opposizione dell'uomo alla sua sparizione negli ordinamenti e nel sistema. Sulla terra non c'è sistema sociale che corrisponda in pieno ai bisogni dell'uomo, e ciascuno di questi sistemi ha bisogno di trasformarsi, di esprimere la negazione che gli è implicita."