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"L'opera di Colantonio Carmignano, stampata due volte con titolo e consistenza diversi tra il 1516 e il 1535, costituisce uno dei documenti più interessanti ai fini della documentazione di quella fase di crisi, non solo politico-istituzionale, ma anche più latamente culturale, che investì il Regno di Napoli negli anni seguìti al tramonto della dinastia aragonese. [...] La rarità dell'opera e la sua non agevole leggibilità rendono ancor più apprezzabile l'offerta di una efficace campionatura di testi corredati di indispensabili note di commento e di analisi linguistica, conferendo in tal modo una ulteriore tessera alla ricostruzione della storia della letteratura in volgare a Napoli nel primo trentennio del Cinquecento." (dalla prefazione di Tobia R. Toscano)