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Budapest, 3 aprile 1941, Pal teleki, primo ministro ungherese da due anni, si suicida dopo avere lasciato un drammatico ed eloquente messaggio. È la fine di una vicenda umana in cui si rispecchia la vicenda storica del suo paese nel periodo tra le due guerre mondiali. L'impegno di governo di Teleki era iniziato nel primo dopoguerra quando la neonata repubblica era stata fortemente penalizzata dal punto di vista territoriale dai trattati parigini ed intere popolazioni di lingua ungherese erano rientrate sotto la sovranità dei paesi confinanti. Il suo progetto politico, rivolto a giungere ad una revisione dei trattati e alla ricomposizione della storica "grande Ungheria", matura effettivamente tra il '39 e il '40 in concomitanza con l'annessione tedesca della Cecoslovacchia e l'invasione della Polonia. La Germania hitleriana appoggia le istanze magiare ma presenta il conto ottenendo un'alleanza organica con Budapest. L'invasione italo-tedesca della Jugoslavia fa maturare il dramma: Teleki, nazionalista ma anti-tedesco, si rende conto del pericolo di quell'abbraccio mortale ma si sente altresì impotente a fermare le conseguenze.