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La voce "franchigia" indica l'esenzione da un dovere o da un pagamento dovuto: per esempio un tributo postale. Spedizioni in franchigia erano le lettere che dal fronte di guerra i soldati inviavano a casa. Ma indica anche il privilegio con cui si concedevano ai Comuni e agli individui determinate forme di autonomia civile o politica. Il lemma "franchigia", dunque, potrebbe indicare la condizione di chi era dissimulatamente franco da soggezioni altrui nel corso della Grande Guerra e dopo. A tale condizione farebbero pensare scrittori come Luigi Pirandello con le sue novelle di guerra; oppure Giuseppe Ungaretti, autore di celebri scritture poetiche sulla vita di trincea e di testi meno frequentati come le sue "Lettere" dal fronte. Potremmo ancora pensare a Federico De Roberto, autore di una novella drammatica come "La paura" o di un'altra, "All'ora della mensa", nelle cui pagine si consumano "povere vite" in un Comando di tappa. Ma soprattutto potremmo derivare la voce "franchigia" dalle dense scritture di Camillo Sbarbaro, che della Grande Guerra ha scritto - oltre che in indimenticabili suoi trucioli - in una raccolta di note e osservazioni intitolate "Cartoline in franchigia".