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Pietro è un cafone meridionale attaccato alla terra che, all'inizio del Novecento, stanco della miseria e delle umiliazioni dei "caporali" e dei "galantuomini", decide a malincuore di emigrare nella Merica. Vuole essere un uomo libero dal bisogno e cercare un mondo nuovo dove trovare lavoro, pane, dignità e progresso. A New York si inserisce nella Little Italy lavorando in un cantiere edile. Conosce Cecco, un socialista toscano, che lo sprona a imparare a leggere e scrivere e a formarsi una coscienza di classe. Tornato al suo paese compra l'agognato pezzo di terra e ritorna contadino. Ma, deluso dal tentativo di fondare una lega di braccianti, emigra di nuovo in America, a Chicago. Al suo ritorno gli eventi storici incalzano, la guerra di Libia pone inquietanti interrogativi politici a Pietro, che non condivide più tanti aspetti della mentalità del suo paese, anche se ama il mondo in cui è nato. Il benessere è stato raggiunto, ma Pietro, non più contadino sprovveduto, è a disagio, si sente "né carne né pesce", ma ha compreso che c'è un altro mondo: oltre la terra c'è il mare.