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Questo libro-documento, nell'osservare e riflettere sulle prospettive e i possibili orizzonti di Taranto, restituisce, attraverso analisi e amplianti chiavi interpretative, una anatomia fenomenologica di questa città, tra espresso e inespresso, occasioni mancate e prodromi di occorrenze. Con il contributo di sociologi, storici, economisti, medici, giornalisti che hanno seguìto e seguono quotidianamente le tensioni, i fermenti e le vertigini di questo territorio, il volume non vuole dare risposte alla lacerante complessità - campo aperto di interrogazione antropologica - che questa città oggi vive alla ricerca di una Nemesi. Semmai le riflessioni collettive si propongono di decifrare da dove veniamo e quali futuri scenari possono essere configurati - o ripensati - nell'irriducibile tensione tra vecchio e nuovo che Taranto esperisce - o subisce - pur nelle sue grandi e riconosciute potenzialità verso un nuovo genoma eusociale. Le voci-testimonianza tra passato e presente, ambiente, mare, economia, lavoro, storia, cronaca sugli ultimi avvenimenti legati all'Ilva, sono i nodi tematici e problematici affrontati. Nodi tematici che intersecano dinamiche e contraddizioni endemiche di Taranto - una città al bivio - e che esprimono le turbolenze e i contraccolpi indotti, agli albori del terzo millennio, dalla crisi del Postmoderno. Inquadra il volume un'ampia Prefazione del sociologo Enzo Persichella. Corredano gli interventi le fotografie di Luciano Manna.