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Questo volume ricostruisce la storia della scuola elementare italiana, della sua evoluzione, dei suoi successi, dei suoi fallimenti, partendo da una attenta lettura dei documenti ministeriali che la riguardano. Se la scuola e la sua didattica sono specchio della società, non è difficile comprendere che la scuola del ministro Gentile rispecchiava la rigidità e la fermezza del regime, i programmi del 1945 sintetizzavano in tutta la dimensione laica, umana e sociale degli ideali costituenti, i Decreti delegati degli anni Settanta racchiudevano il desiderio di emancipazione sociale dell'Italia sessantottina, mentre la babele di riforme che caratterizza il nostro tempo, probabilmente, esprime il caos culturale, sociale ed economico che attraversa questo secolo. Il lavoro poggia sulla convinzione che i docenti e gli studenti universitari debbano esser messi nella condizione di poter cogliere l'ampiezza e la profondità delle trasformazioni già avvenute e dei processi innovativi in corso. Sulla scorta dei risultati di un'accurata lettura del nostro passato, in cui sono stati delineati i più significativi orientamenti politico-culturali espressi dai differenti programmi didattici, il volume costituisce una opportunità di riflessione a tutto campo, dove le ragioni delle attuali innovazioni (Riforma Gelmini) possano trovare dei riferimenti costanti nella memoria educativa del nostro paese.