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"Florville e Courval è uno dei più bei racconti di Sade e una funesta storia di 'infortunes de la vertu': la protagonista (una sorta di Justine in sedicesimo) apprende con raccapriccio, nel giro di pochi minuti, di essere l'amante di suo fratello, la moglie di suo padre, l'assassina di suo figlio e colei che ha mandato al patibolo sua madre... L'Ottocento ne avrebbe fatto un feuilleton: Sade, invece, spinge al massimo la follia combinatoria dando alla vicenda un che di favoloso, portandola avanti come un aggraziato balletto di tremende simmetrie dove, esprit de geometrie ed esprit de finesse si confrontano ammiccando e facendosi vicendevolmente lo sgambetto. Tutto si combina, tutto quadra, tutto si dimostra nell'infallibilità delle leggi della Natura, ricomponendosi in un'immagine sinistramente positiva e atrocemente beffarda che l'autore vivifica con un sottile humour nero per dimostrare una volta di più l'ineluttabilità del male". Con un'introduzione di Riccardo Reim.