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Valentina, detta Vale, ha diciotto anni e vive in una villa vista lago con sua madre, suo padre e una tata filippina. Figlia della borghesia comasca, ha in apparenza tutto: ottimi voti a scuola, bellezza, benessere, un blog di successo frequentato da migliaia di ragazze, ma c'è qualcosa che non và. Il dolore vero, la gioia vera, sembrano scivolarle addosso come acqua di rubinetto. Così come il cibo, il poco cibo che manda giù, le casca dall'esofago al water senza trattenersi un attimo. In poco tempo il suo corpo diventa scarnificato, uno scheletro ricoperto da pochi millimetri di pelle, simile a quello di Cristo, a cui lei vuole assomigliare. Suo padre, un imprenditore tessile posseduto e travolto dal lavoro, sua madre, con il brillantino al naso e il suo umore oscillante, e anche uno psiconutrizionista, cercano di aiutarla, ma Vale schiva tutto e tutti e s'incammina sul martirio dell'autodistruzione lenta e feroce. Neppure la sua nuova amica Marika e l'amore per un ragazzo austriaco malato di un tumore al seno, Markus, forse riusciranno a salvarla.