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Un cronista tutto d'un pezzo e una Milano che non c'è più, ormai ridotta a città "brutale e polverosa, distratta ed egoista". Valerio Massimo Visintin dedica un racconto intimo e commovente a suo padre Luciano, mitica firma del Corriere della sera. Un giornalista d'altri tempi che cercava le notizie consumando la suola delle scarpe, un uomo "cocente e romanzesco" che ai suoi occhi di bambino diventava "il Maigret di Gino Cervi", e che è riuscito a trasmettergli come un virus benigno la passione per la scrittura.