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"Cara mamma, stanotte è stata la prima che ho passato ai fronte. Ho dormito comodissimamente senza sentire punto freddo e pensare che mi trovavo oltre i 2000 m." Sono trecento le lettere e cartoline che Sisto Monti Buzzetti spedisce alla famiglia dal fronte, tra il 1916 e il 1917. Sisto era molto giovane, aveva solo vent'anni. Scrive con ironia, rassicura i suoi cari, è sicuro che tornerà a casa. Ma così non sarà. L'ultima lettera recita "Sto molto scomodo; vi scrivo su di una tavoletta appoggiata sulle ginocchia. Baci". Morirà il giorno dopo durante un combattimento. Uno spaccato autentico sulla prima guerra mondiale, di cui ormai, abituati alle battaglie supertecnologiche, ci dimentichiamo la cruenza. Leggendo ci si accorge che la Grande Guerra assomiglia così tanto ad altre che ancora oggi si combattono.