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A sessant'anni dalla sua fondazione, l'esistenza dell'Unione europea è oggi messa in discussione. Il pessimismo che aleggia su di essa è la conseguenza di una delle peggiori crisi economiche dagli inizi del Novecento, delle divisioni nell'affrontare i crescenti flussi migratori e dell'ascesa del populismo. In più, l'uscita della Gran Bretagna dall'UE ha evidenziato come l'integrazione europea non sia irreversibile. Nel corso del tempo, l'UE è cresciuta per numero di paesi membri e rilevanza delle competenze acquisite. Ma è cresciuta anche la sua complessità. Questo libro si occupa di un aspetto particolare di questa complessità: quello dell'integrazione differenziata, per cui diversi stati decidono di perseguire diversi gradi di integrazione su materie differenti, e delle diverse forme che questa integrazione può assumere. Se vuole sopravvivere alla sua disintegrazione, l'UE dovrà misurarsi con la sfida della integrazione differenziata o, meglio, della differenziazione integrata.