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La ricostruzione che Susanna Venturi fa della storia dei canterini romagnoli di Russi, oltre a rappresentare un documentato sguardo su una singolare vicenda italiana che ha visto alternarsi generazioni, stili, influenze ed esperienze, è esemplare territorio di confronto per alcune delle tematiche che hanno attraversato il dibattito intorno alla musica e alla cultura popolare dell'ultimo secolo: dalla tradizione orale alla sua rappresentazione folklorica, dalla cultura urbana a quella contadina, dal "popolare" alla sua rielaborazione colta, dall'istituzionalizzazione fascista del folklore alla sua fruizione dal dopoguerra a oggi. Nati intorno alla metà degli anni trenta del novecento sotto l'egida e il nome di Francesco Balilla Pratella, noto esponente del movimento futurista, compositore ed etnografo, i canterini romagnoli si affermano subito nell'ambito dell'Opera Nazionale Dopolavoro e continuano dal dopoguerra fino a oggi in un incessante lavoro di proposta e rielaborazione di un variegato repertorio popolare e di autore così come documentato anche nell'allegato compact disc.