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Ci sono delle metropoli in ombra, celate, più difficili da leggere e da rendere visibili. Si tratta del tasso di internazionalizzazione, delle interconnessioni, dei gate, delle reti senza confini territoriali, della "Milano globale" insomma, per i tracciati della globalizzazione, che ha reso una parte della nostra realtà più opaca, meno intelligibile con gli schemi tradizionali, perché fatta di flussi più rapidi e di canali diversi. Milano, ma non solo, subisce questa evoluzione creandosi una dimensione che rischia di rimanere parallela, non coinvolta nel cammino di crescita della città. E questa sarebbe una perdita grave, perché si tratta proprio di quelle eccellenze, quei settori produttivi, quei personaggi, che - spesso a nostra insaputa - funzionano come gateway, porte di ingresso e uscita delle idee, delle capacità, dei prodotti che vengono e vanno all'estero. Con l'obiettivo quindi di dare più visibilità al dibattito sulla città la rivista si propone come un nuovo strumento di dialogo con le città del mondo e con il sistema economico, sociale e istituzionale italiano ed estero a essa collegato.