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Un universo misterioso, popolato da frenetici e melanconici, malati d'amore e invasati, stravaganti di mente e fuor di senno, sui quali si riversa lo sguardo preoccupato e indagatore di familiari, medici o inquisitori: questo è cio che si cela dentro le mura degli "ospedali dei pazzi", singolari istituti che compaiono a partire dal Cinquecento nelle vedute e nelle carte di alcune città italiane, nelle cronache e nei diari dei viaggiatori. A chi erano realmente destinati questi ricoveri? Che cosa voleva dire essere considerati pazzi in età moderna? E qual è la relazione tra questi istituti e il grande manicomio ottocentesco?