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Teorico e storico dell'arte, interprete, rigoroso e appassionato, delle esperienze e delle figure che hanno diversamente segnato la scena artistica del secolo appena trascorso, Filiberto Menna (1926-1989) ha ragionato sulla pittura e sul design, sull'architettura e la città, sull'estetica e sul teatro, riconoscendo nel Moderno il nodo privilegiato della propria riflessione. Un pensiero critico complesso, particolarmente attento alla costellazione delle avanguardie, che il volume ripercorre attraverso voci e prospettive differenti, restituendo l'ampiezza di interessi dello studioso ed evidenziando, attraverso un serrato confronto con le questioni più attuali del dibattito contemporaneo, la vitalità di un contributo sempre teso a coniugare le ragioni proprie dell'arte ai turbamenti della soggettività e alle trasformazioni del sociale.