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Tema del libro è il corpo umano, il corpo vivente, il corpo in movimento. Più precisamente il saggio di Sergio Leoni si occupa dei saperi, delle pratiche, delle scienze che lo hanno studiato e plasmato - "plasmato" perché non esiste affatto qualcosa come "il corpo umano", se non come posta in gioco di un certo sapere, scommessa di un insieme di pratiche, progetto di una rete di scritture, di un programma di sperimentazioni, di un sistema di scambi economici, di un insieme di operazioni di potere. Per comprendere ciò che le scienze e le tecniche fanno dei nostri corpi, la ricerca filosofica di Federico Leoni indaga lo statuto della neurologia tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, la configurazione epistemologica della psicoanalisi intorno al 1895 (quando era ancora una scheggia impazzita al confine tra la psichiatria positivista e la pratica malcerta dell'ipnosi), la filosofia tedesca intorno al 1930 (nei suoi intermittenti contatti con i primi risultati dell'etologia), la psicologia degli anni trenta e quaranta, il nascente programma computazionista (che ha posto le basi per le applicazioni informatiche), l'anatomia medievale e rinascimentale, la teologia aristotelica, i recessi enigmatici dell'idealismo, il rigore della fenomenologia di Husserl. Prefazione di Carlo Sini.