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Jonathan Friedman è interprete di un'antropologia come passione per il mondo e come tentativo di capirne le logiche a partire dal basso, dalla vita quotidiana delle persone e dalle loro risposte ai processi più ampi in cui sono inserite. La quotidianità del sistema globale ci offre uno sguardo originale sulla realtà della globalizzazione e sulle complesse interrelazioni tra i processi globali, la formazione delle identità e la produzione della cultura, assumendosi il rischio di costruire una teoria in grado di dare un senso diverso alle cose che fanno il presente in cui viviamo. I saggi raccolti in questo volume spaziano dall'analisi del culto dell'eleganza maschile in Congo alle strategie di vita in un villaggio hawaiano alle prese con i processi globali; dalle polarizzazioni identitarie e di classe che caratterizzano i periodi di globalizzazione, al caos e alla violenza che contraddistinguono il declino delle egemonie nel sistema globale, fino alla critica di un'elite convinta che il proprio cosmopolitismo sia la panacea universale.