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Lungi dall'essere fuga dal mondo, la poesia può rivelarsi uno spazio di riformulazione del mondo, dove immaginare e suggerire nuove pratiche del vivere e dell'abitare. Ripercorrendo le vicende biografico-letterarie di dodici poeti, il libro si propone di illustrare un paradigma naturale nella Puglia del Novecento in grado di opporre al tecnicismo del nostro tempo la possibilità di un rapporto simbiotico e spirituale con il cosmo. Imperniandosi attorno a una questione attuale e cruciale come quella ecologica, l'indagine critica si dimostra funzionale all'elaborazione di un discorso più ampiamente socio-filosofico attorno ai concetti di meridianità, territorialità, sviluppo e - soprattutto - di marginalità geo-culturale e di resistenza, delle quali i poeti-lucciole, con la potentissima fiochezza della loro luce, si fanno vivo e prezioso simbolo.