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L'attraversamento del corpo nel teatro di Pasolini presenta una caratterizzazione in più rispetto agli altri linguaggi: la "parola" e il "corpo" sono di fatto una coppia sinonimica. Il nodo tematico, problematico e critico, non è tanto definire la centralità del corpo nel teatro di Pasolini, quanto capire come essa si esprima e quali segni emetta. Georgios Katsantonis elegge un canone breve ma esatto, comprendente tre testi che riguardano «il corpo in preda al desiderio sadomasochistico (Orgia), il corpo con la sua viscerale motivazione erotica che sconfina nella zooerastia (Porcile), il corpo imprigionato, tra scissione e visionarietà (Calderón)». Tali scavi monografici tengono comunque conto del complessivo macrotesto pasoliniano e inoltre si rifanno a vari riferimenti comparatistici: Sade, Spinoza, Goffman, Calderón de la Barca, Strindberg, nonché alle teorie tardonovecentesche sul «divenire animale». Lo scopo di questo saggio è di far risaltare la concezione filosofica e l'impegno politico che si nascondono dietro le drammaturgie pasoliniane, per vedere fino a che punto i connotati di quei poteri sono riconducibili al nostro mondo contemporaneo.