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I racconti che si susseguono in questa piccola raccolta rincorrono il tema della crescita in ogni sua naturale, sfuggente accezione. I protagonisti crescono di racconto in racconto: il bambino, che in una Venezia allagata è equidistante sia dall'acqua che dai gomiti di una figura che lo trascina, guarda 1'adulto a mento alzato. Poi, all'improvviso, senza nemmeno un pò di grazia, cresce. S'alza, si distende, fino a guardare l'adulto negli occhi. Sfidandolo inavvertitamente, forte del suo non senno di poi. Il giovane possiede una risorsa che qualcuno chiama incoscienza, ma che è un miscuglio di stupore e compassione. Forse proprio quella sorta di autocoscienza che lo costringe, una volta adulto, a guardarsi riflesso, specchiarsi e scontrarsi con quello che è. Lui. Solo, davanti ad una vetrina. Di opportunità. Di scelte. Questa volta tutto, fuorché equidistanti tra l'acqua e gli altri. Tutto, fuorché equivalenti tra loro.