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174 517 Quel numero di matricola impresso sulla pelle, tatuato sul braccio sinistro del prigioniero, è carico di valenza simbolica; è il segno indelebile che marchia il deportato e annienta la sua persona. 174 è il numero del vagone su cui aveva viaggiato, la seconda parte è il numero progressivo delle persone trasportate. Primo Levi era il cinquecento diciassettesimo uomo che scendeva dal treno quel giorno. Era il 26 febbraio 1944, quando varcava la porta di un inferno inimmaginabile.