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L'adozione matura, oggi come in passato, su storie di sofferenza, di perdite, di separazioni che riguardano tanto i bambini quanto gli adulti che desiderano adottare. Eppure, oggi non ci si interroga quasi più se la coppia abbia fatto o meno indagini per l'accertamento dell'infertilità, ci si interroga e si cerca di comprendere, invece, con i candidati genitori adottivi, su quanto i percorsi e i fallimenti dei tentativi di procreazione assistita abbiano lasciato segni traumatici nella loro storia personale e di coppia. Anche l'età dei bambini, per i quali si pensa all'adozione come progetto di vita permanente, le loro lunghe storie di istituzionalizzazione, il ripetersi di separazioni e perdite, i maltrattamenti e gli abusi che possono avere subito, appaiono quasi una costante nell'esperienza adottiva. Ben sappiamo quanto il trauma agisca da potente attivatore inconscio e quanto le emozioni e sensazioni, ad esso collegate, tendano a contagiare le relazioni maggiormente significative che ognuno stabilisce e da cui ognuno dipende. Questo libro è un utile strumento per condividere le modalità con le quali i professionisti tendono a difendersi e/o gestire proprio questi aspetti, attivando tecniche di lavoro e diverse metodologie per rispondere alla sofferenza insita nell'adozione. Sofferenza che tende a contagiare maggiormente gli operatori: psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, giudici ed altri professionisti.