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Un racconto sospeso tra autobiografia, gastronomia e amore per l'arte. Aspetti che si intrecciano, inscindibili per Cleo, la protagonista del romanzo. Nessuna esperienza di vita, positiva o negativa che sia, può prescindere dai sensi ed è per questo che la sua storia segue un filo anche culinario tra cucina provenzale, siciliana e greca. La grammatica del dipanarsi dei sentimenti è composta da un soggetto, un verbo motore della storia e da predicati e aggettivi che sono sale, spezie e aromi che caratterizzano e danno sapore al piatto esistenziale. Cleo racconta una parte della sua vita, la fascinazione per una terra straniera e la delusione incalzante per una realtà che le diviene sempre più estranea. O meglio è il mondo che la circonda, in particolare la realtà familiare, che la fa sentire sempre più esotica e "sbagliata". Un mondo fatto di distanze e usanze borghesi dalle quali è avulsa. Una realtà di dispetti e sotterfugi che non contempla nel suo vocabolario. Si rifugia nei ricordi o ricerca spasmodicamente un appiglio, un sapore che le confermi di essere nel posto giusto, nel luogo che ingenuamente si era immaginata. Ma ciò non può avvenire se non nella fantasia.