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Un sequestro avvenuto settant'anni fa eppure ancora in grado di descrivere l'anima di un popolo, quello sardo, che spesso di questa pratica brutale è stato vittima e protagonista diretto. Perché a impedirgli di raggiungere con un balzo la contemporaneità è "il solco pietrificato", che nel libro è la conseguenza di una tafazziana propensione a essere "pocos, locos y mal unidos". Un impietoso giudizio, datato 1500, che ancor oggi in Sardegna nessuno si sogna di confutare. Anzi, si attribuisce erroneamente quella frase nientemeno che all'imperatore del Sacro Romano Impero Carlos V. In questo racconto Andrea Prato ha voluto mettere in luce l'immobilismo dei suoi conterranei per incitarli a "voltare pagina", a rivendicare l'orgoglio della propria unicità.Per rimarginare il solco che sino ad oggi ha condannato l'Isola a non cambiare in niente, nemmeno la quantità di sale da dosare nel pecorino romano, eccessivamente sapido e quindi inadatto ai gusti di oggi. E intanto in Sardegna si mangiano formaggi padani...