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Recenti ricerche hanno evidenziato che la scuola italiana riesce a produrre un'effettiva mobilità sociale in misura molto limitata e, comunque, nettamente inferiore alle aspettative. Nell'indicare le ragioni di questo risultato, i sociologi italiani, diversamente dai colleghi americani, non hanno quasi mai considerato il capitale sociale come una variabile esplicativa del rendimento scolastico. È quanto ha inteso fare invece questa ricerca. L'indagine, che ha coinvolto un campione rappresentativo delle scuole secondarie di secondo grado della Provincia di Trento, ha misurato e analizzato: il capitale sociale delle scuole, cioè la quantità delle relazioni di collaborazione tra le scuole e le altre istituzioni del territorio; la volontà/capacità delle scuole di aumentare il capitale sociale delle famiglie; il capitale sociale degli studenti delle classi del campione. Le conclusioni della ricerca dimostrano che il capitale sociale è un fattore strategico del processo formativo perché incide significativamente sui suoi esiti, in termini sia positivi che negativi, a seconda delle forme che assume e delle modalità con cui viene investito o impiegato.