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Nel terzo volume dei quaderni dell'arte della città vengono affrontati alcuni pregiudizi consolidati della condizione progettuale della città contemporanea. L'autore si rivolge alla ricerca di un ordine amabile e possibile della città contemporanea, un ordine concreto e condiviso diverso dallo scetticismo della globalità inafferrabile disposto oltre la dolorosa fatica di dover rappresentare nel progetto l'irriducibile complessità e la vastità della vita urbana. La vita urbana infatti, e con essa il lavoro di cura che sta nell'azione progettuale, possiede condizioni e ritmi riconoscibili che suggeriscono sensi, significati, parole e forme al progetto. Il lavoro di osservazione e pensiero intorno al progetto urbano è poi affiancato da alcuni studi e contributi che affrontano in modo particolare il rapporto della contemporaneità con la storia, la presenza vitale della storia e del racconto nell'immaginazione e nel lavoro progettuale.