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Le attestazioni dell'etnonimo "Valacco" e del corrispondente toponimo "Valacchia" in fonti medievali sono, con ogni probabilità, la principale testimonianza rimastaci della sopravvivenza di una romanità sud-est europea (balcanica e danubiana) dopo l'età antica, almeno fino agli albori dell'età moderna. Non è un caso che soltanto nelle fonti antico e medio-francesi, secc. XI-XV, tali attestazioni si registrino con una frequenza paragonabile alle fonti medio-latine, ma anche bizantine e slave ecclesiastiche, dato il ruolo di tramite che per tutto il Medioevo e oltre la Francia, la sua lingua e la sua letteratura hanno ricoperto tra l'Europa e il suo perennemente vulnerabile e semi-incognito Limes orientale. Di questa liminarità affascinante e paurosa ma ben presente nell'immaginario medievale europeo, i Valacchi, prima come alleati dei "Saraceni" o "Saraceni" essi stessi, poi addirittura come difensori della Cristianità, costituiscono una delle ipostasi più significative eppure più complesse e sfuggenti.