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Una mole consistente di documenti recentemente venuti alla luce ha comprovato in maniera definitiva non solo l'ingerenza degli Stati Uniti nel golpe cileno del 1973 ma anche la loro piena consapevolezza delle gravi violazioni ai diritti umani perpetrate in Argentina dopo la svolta autoritaria del 1976. In questa fase i rapporti tra Nordamerica e Cono Sud non si esauriscono, tuttavia, in una complicità diretta o indiretta di servizi segreti e istituzioni governative statunitensi con le giunte militari latinoamericane. L'inizio della dittatura cilena segna anche la nascita di un movimento di denuncia, protesta e solidarietà che, proprio negli Stati Uniti, vede protagonisti alcuni soggetti esterni agli ordinari canali di rappresentanza politica. Il materiale è stato reperito presso gli archivi di varie istituzioni non governative e lascia ipotizzare inoltre un legame tra l'azione di controinformazione e persino di lobby condotta da questa "altra America" e la formulazione di uno specifico programma federale per rifugiati; grazie ad esso un numero esiguo di cileni e argentini troverà - proprio nell'ultimo luogo che avrebbe immaginato - forme di accoglienza organizzata.