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"La bellezza e l'effimero. Questo poeta sa stupirci con l'ironia tagliente, con una poesia magmatica, ribollente che si spande sulla pagina in versi lunghi, vicini alla prosa, dove fanno da padrone 'il sarcasmo, la crasi orgasmatica, / l'iperbole, il singulto'." (Luca Benassi). "Con termini moderni Troisio definisce il mondo un ologramma. Il mondo è solo nella mente. / Al di fuori ci è vietato." (Fortuna Della Porta). "Una archeologia onirica del disastro inconsciamente assimilato, accettato, vissuto quasi con piacevole estetica sorpresa. Sebbene si tratti pur sempre di un terribile passato non liquidabile." (Gio Ferri). "Una cancellazione dell'essere, un dimidiamento dell'esistere, una chiusura di parola - rinserrata in un 'bordello della parola' - nonostante la conoscenza delle lingue più diverse." (Maria Lenti). "Per Troisio il 'mondo' è apertura, avventura, seduzione, implica sempre uno scarto, una faglia tra il discorso manifesto e il discorso latente." (Giorgio Linguaglossa)