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Il processo di europeizzazione delle regioni italiane, da sempre caratterizzate da localismi forti e regionalità deboli, costituisce una interessante novità che sta sfidando tutti i governi regionali, i quali rispondono alla sfida a partire dalle diverse dotazioni culturali e istituzionali. Il ruolo di intermediario assegnato alle regioni tra i livelli locali ed europeo sta facendo rilevare, infatti, una inedita domanda politica di coordinamento regionale, insieme alla evidente difficoltà delle regioni di assicurare un'efficace azione di coordinamento a sostegno dello sviluppo dei territori. Questa difficoltà è tanto maggiore quanto più la funzione di coordinamento politico regionale è estranea al modo di regolazione dello sviluppo locale di quelle regioni che, come nel caso del Veneto, hanno finora confidato prevalentemente sui meccanismi di regolazione del mercato su basi locali e comunitarie.