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Lo studio del panorama friulano relativo alla musica sacra nel periodo che è seguito alla morte di Giovanni Battista Candotti e Jacopo Tomadini fino circa al concludersi del primo decennio del ventesimo secolo rivela un territorio in transizione, nella teoria disposto alla ricezione dei dettami ceciliani, ma nella pratica combattuto tra aneliti pro riforma e resistenze da parte di cantorie, popolazione e, alle volte, dello stesso corpo sacerdotale. L'analisi del materiale inedito d'archivio ha permesso di fare luce sulla produzione e l'attività di alcune importanti figure del panorama locale, poco conosciute sino ad ora. Sullo sfondo, le direttive dei congressi nazionali, i tentativi di definizione dei programmi di educazione musicale nei seminari e il vivace fiorire delle scholae cantorum, manifestazione della più vera e sentita esigenza di fare musica, bacino di commistione tra regolamenti imposti dall'alto e genuina espressione popolare. Al volume è allegato un CD contenente materiale epistolare e circolari.