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A un secolo di distanza, questo libro volge lo sguardo a uno tra i grandi protagonisti delle avanguardie artistiche. La produzione di Léger, negli anni cruciali prima del conflitto mondiale, è setacciata a palmo a palmo: non solo i capolavori acclamati, ma anche le opere considerate "minori". Tra queste, la fitta produzione di disegni è stata riordinata nel suo complesso, per la prima volta. Da tale prospettiva è stato possibile seguire il percorso sperimentale che ha condotto ai grandi dipinti, svelandone motivazioni spesso trascurate. Ma la trattazione non si limita al dialogo a due con l'autore prescelto: al contrario si dà un impianto corale, che coinvolge la vasta rete di relazioni che legano Léger ai compagni dell'avanguardia. Ne risulta una rilettura del cubismo in senso lato, nelle sue connessioni con le tendenze pittoriche internazionali e con gli operatori di altre discipline, quali i poeti, i filosofi, i compositori musicali. Il tutto è condotto con rigore e chiarezza d'esposizione, in riferimento costante alle fonti e agli studi storiografici, da quelli ormai classici ai più recenti.