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Il problema della morte, la cui gestione è sempre più affidata ai servizi, richiede una rivoluzione culturale nella metodologia dell'intervento in cui bisogna riunificare ciò che l'iperspecializzazione ha scisso non solo in psiche e soma, ma anche in un soma e in una psiche fatte da infinitesime parti che ritrovano l'unità nella persona che muore e in coloro che ne vivono la perdita. Nel testo vengono analizzati i fattori di rischio e di resilienza psicologica individuale e famigliare di fronte alla morte, con diversi modelli di intervento realizzati con le famiglie, in un lavoro dedicato ad adulti e minori in lutto ivi compreso quello della valutazione-previsione del danno psichico per i bambini ai fini del risarcimento, sia in Italia che negli USA dopo l'11 settembre. Nei prossimi anni il lavoro sul lutto, sempre meno gestito spontaneamente dai gruppi sociali, richiederà ai servizi impegno e risorse rilevanti e pertanto questo lavoro può essere utile non solo agli studenti di psicologia e medicina, ma anche ai professionisti di tutte le professioni di aiuto a cui sempre più verrà richiesto appoggio dalle famiglie provate da perdite in un contesto che non vuole vedere-condividere il dolore e al personale specializzato nel sostegno ai famigliari in tutti i servizi in cui la morte e/o il suo fantasma, accompagnano l'attività di ogni giorno.