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Ottant'anni di convinto ateismo e una domanda cui mai nessuno ha saputo, voluto o potuto dare risposta: ma Dio, dov'è? Questo l'interrogativo posto a illustri religiosi e a semplici credenti le cui lettere di risposta, raccolte nel volume, forniscono all'autore un'ulteriore prova dell'impossibilità di credere e, ancor più, di credere in un dio misericordioso. Il libro è stato curato da un'atea altrettanto convinta la quale, rendendo organica l'articolazione tra memorie, epistole e riflessioni, ha messo in risalto l'incontenibile ironia che punteggia queste ultime, pur nel rispetto delle convinzioni altrui. Ne è scaturito un gustoso pamphlet e l'invito a riflettere con serietà sulle ragioni del libero pensiero.