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Un vivido ritratto degli interlocutori dei Dialoghi, personaggi storici ricostruiti attraverso la loro corrispondenza con Galileo. A Sagredo e Salviati si affianca Fortunio Liceti, all'epoca filosofo accademico illustre, plausibile modello per il personaggio di Simplicio, oltre che simbolo di una cultura ormai al tramonto e di una frattura epocale con il sapere della tradizione (come anche oggi rispetto ai mutamenti antropologici e ai nuovi orizzonti spalancati dal vertiginoso progresso tecnologico?). E infine Apronio, il personaggio che non c'è nei Dialoghi, ma che in un abbozzo pubblicato postumo prende il posto di Simplicio, a testimonianza di un radicale cambiamento di strategia da parte di Galileo nel suo sforzo inesausto di diffusione della nuova scienza. Le voci dei corrispondenti, intrecciandosi, disegnano u quadro curioso, dall'interno, del '600, secolo sospeso tra favole antiche e metodo scientifico; e aprono spiragli su molteplici aspetti della vita e dei costumi del tempo. La civiltà dei rapporti interpersonali e il rispetto, almeno fondamentale, dell'avversario, ingenerano nel lettore d'oggi una sorta di nostalgia per un mondo remoto di cui sembra essersi persa finanche la memoria