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Una telefonata anonima sconvolge il ritmo della vita di una scrittrice. La voce all'altro capo del filo la insulta in maniera particolarmente veemente. Come se niente fosse accaduto, lei continua a svolgere i suoi compiti, a sbrigare la posta, a uscire a cena, a pensare come poter dissuadere sua figlia dal farsi un tatuaggio. Forse effettivamente nulla è cambiato, ma niente è più lo stesso. Sente la paura che le si arrampica sulla schiena, si sente osservata, e chissà, magari qualcuno sta persino pensando di ucciderla. Solo ascoltando un disco jazz di suo marito Serge, riesce a dimenticare per alcuni istanti che nulla è più lo stesso. Ma la musica la porta lontano con i ricordi, la costringe a pensare a Eddie, un genio del violino che insieme al marito ha composto una melodia di grande successo. Eddie è morto all'improvviso ed è diventato leggenda - qualcuno deve averlo tradito, invidioso della sua bravura. E come se niente fosse, squilla nuovamente il telefono. Tutta la narrazione si snoda tra pensieri e stati d'animo. Birgit Vanderbeke non si limita alla superficie degli eventi e indaga sulle possibilità di scegliere la propria vita, di esprimere i propri bisogni, sull'influenza dei media e sul comportamento umano, riuscendo a non appesantire il racconto e a costruire scene ironiche e provocanti che spezzano la tensione dei pensieri, riportando la protagonista e i lettori alla realtà.