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Macchine capaci di decidere da sole, automobili senza pilota, assistenti virtuali che ci guidano dai nostri smartphone: la presenza della tecnologia è sempre più pervasiva e porta nella nostra quotidianità un incanto magico al quale è difficile resistere. L'individuo interconnesso è rapito da questo fascino: la bellezza della tecnologia è prodotta dall'ingegno che porta perfezione, utilità e funzionalità, creando comprensione e comunanza tra modi di vita altrimenti difficilmente conciliabili. Il prezzo che paghiamo è tuttavia salato: ci scopriamo chiusi nella "gabbia tecnologica", un nuovo potentissimo sistema di intermediazione tra uomo e uomo, che corrode le tradizionali relazioni (o connessioni) sociali e individuali e cancella i confini tra reale e virtuale, lasciandoci immersi in un'ambivalente era del verosimile, al di là dei concetti di vero e falso. Società e tecnologia sono ormai fuse nella multidimensionalità del quotidiano. Se le macchine da strumenti stanno diventando fini per l'individuo, protagoniste e non comprimarie del sociale, allora è necessario rimettere l'uomo e la società al centro del nuovo contesto in cui la tecnologia è la moneta dei poteri di sorveglianza. Con "Magia nera", Carlo Carboni ci mette in guardia dalle distorsioni e dai pericoli percettivi, proponendo un "cyber-meticciato", un'ambivalenza con cui imparare a convivere, tra i rischi di uno sviluppo che può sfuggirci di mano e la bellezza che innovazione e tecnologia possono consentirci.