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L'esercito mongolo condotto da Gengis Khan soggiogò, in soli 25 anni, più terre e popolazioni di quante ne avessero conquistate i Romani in 400. Quasi ogni Paese venuto a contatto con i Mongoli beneficiò di una crescita senza precedenti delle reti culturali e commerciali. Di gran lunga più progressista rispetto alle sue controparti europee o asiatiche, Gengis Khan abolì la tortura, garantì la libertà universale di culto e smantellò i privilegi aristocratici della civiltà feudale. Dalla storia della sua ascesa nella cultura tribale della steppa all'esplosione innescata dall'Impero mongolo, quest'opera altro non è che l'epico racconto di come è nato il mondo in cui viviamo.