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In questo libro ricordiamo Ademir Alfeu Federicci, Dema, coordinatore del Movimento per lo Sviluppo della Transamazzonica e Xingú (MDTX), assassinato nella sua residenza il 25 agosto 2001. Un uomo semplice, agricoltore, migrante, politico, con una bella famiglia; sempre di buon umore. Ha saputo coniugare "fede e vita" come la gente umile che mangia sempre "riso e fagioli". Lui stesso si presenta: «Sono un agricoltore e ho fatto solo le elementari; ho imparato alla scuola della vita». Viviamo un'epoca di grandi trasformazioni che segneranno per sempre il futuro dell'Amazzonia e del pianeta, la madre terra. Quale sarà la nostra risposta davanti a questa grande sfida? È stato celebrato un Sinodo per l'Amazzonia perché tutti si prendano cura di questa immensa terra bagnata dalle acque, attraversata dalla foresta, abitata da popoli indigeni in via di estinzione. Scrive il vescovo della Prelatura dello Xingù, dom Erwin Krautler: «I popoli indigeni sono eredi di una sapienza millenaria, di un profondo rispetto per l'ambiente, di un vero amore alla terra nella quale vivono in comunità, dove riposano i loro antenati [...] abbiamo in comune lo stesso sogno: "Uma terra sem males" (una terra senza mali), dove tutti possano vivere in pace come fratelli e sorelle, figli dello stesso Padre». Il rivoluzionario Dema ha fatto la sua parte. Suor Dorothy è stata interrata come semente, insieme a tante altre donne. E noi, cosa faremo? Prefazione di Matteo Zuppi.