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Centocinquant'anni dopo la creazione dell'Italia unita gli italiani insistono a cantare ognuno per conto proprio o al massimo la canzone del proprio clan sportivo, di affari, di micro-interessi politici. Una frammentazione insita nel dna storico e sociale del nostro Paese. Arnaldo Nesti, noto sociologo, uno dei protagonisti della storia culturale e civile italiana, nel suo libro non cede però all'indignazione di fronte all'esistenza di un'Italia senza etica, bensì affronta il problema, che è storico e antropologico insieme e il lettore è condotto a ripensare ai grandi nodi della storia italiana. In questo passaggio ai raggi X emerge l'interrogativo sull'esistenza o meno e in che misura di un (mancato) ethos civile degli italiani, a cui l'autore cerca di rispondere lasciando intravedere un fil rouge che attraversa la nostra storia e che dà adito alla speranza.