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Un critico musicale italiano in crisi sul lavoro stacca e va a Budapest per riassaporare i profumi e le radici della Mitteleuropea. Un incontro inaspettato, la riscoperta di una famosa e ora abbandonata sala di musica, una conversazione notturna che non si vorrebbe finisse mai?Il libro è stato costruito sui materiale della mostra di Ferrara del 2003 dedicata alla "Scuola ungherese del violino": il racconto è un invito a proseguire verso la esposizione dei temi storici e musicologici svolti nel convegno/mostra che documentano una delle fasi più feconde della musica violinistica in Europa. Con riferimenti a date e circostanze per la quasi totalità storici, il lettore potrà rivivere, anche sulla base di una notevole collezione di fotografie d'epoca, il lascito meraviglioso delle Scuola ungherese del violino e i personaggi di primaria grandezza, della cultura e della musica, che con essa si relazionavano.