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Una coscienza inesistente è una suggestione. Voci che arrivano dal passato, dal tempo dei ricordi, e che trascinano con sé le risate, le amarezze, le incomprensioni - momenti che se ne sono andati, travolti dal tempo che passa. In questa storia si incontrano gli abitanti di una vita, la vita di Martino Mattino, come lo chiamava la tata, che a volte si mangiava le erre. C'è un padre difficile, ingombrante; e c'è il resto della famiglia, la madre e le sorelle, il nonno e la tata, gli amici vicini e lontani. E Gio. L'amore. Cercato, perso, ritrovato. Difficile, fino alla fine. E su tutto, la scrittura. Il desiderio di tracciare parole. Per ricordare. Per vivere.